Il Concepimento


La fecondazione avviene intorno a quattordici giorni prima del ciclo mestruale. Se la donna ha dei cicli regolari è possibile calcolare con molta precisione le data del concepimento e la data presunta del parto. Tutto ciò diventa più difficile se siamo in presenza di cicli irregolari. L’ovulazione è caratterizzata dalla presenza di muco cervicale meno viscoso tale da rendere più facile transito degli spermatozoi dalla vagina nella cavità uterina.

concepimentoIl concepimento avviene nella tuba dove lo spermatozoo e l’ovulo si uniscono e lo zigote che ne risulta continua a dividersi e a svilupparsi durante il suo transito lungo la tuba fino alla cavità endometriale. Lo spostamento dello zigote impiega circa da quattro a sei giorni fino a quando non raggiunge la zona dell’impianto. La zona dell’impianto solitamente è sulla parete anteriore o posteriore della cavità endometriale, in prossimità del fondo. Le cellule iniziano a proliferare e tale processo inizia tra il quinto e l’ottavo giorno e si completa entro il nono o il decimo. Da tale momento si può identificare la presenza della gonadotropina corionica nelle cellule. L’embrione continua a svilupparsi ed è confinato nell’ambito di una parete della cavità endometriale fino alla dodicesima settimana.

La formazione della placenta ha inizio con lo sviluppo delle cellule trofoblastiche al 10o giorno, il sangue si infiltra negli spazi fra le cellule e forma delle lacune da cui Il feto trae il suo nutrimento. Inizialmente, la placenta circonda la blastocisti, trasferendo le sostanze nutritive ed eliminando quelle di scarto direttamente attraverso le membrane cellulari. La struttura definitiva della placenta si ha tra la diciottesima e la ventesima settimana di gestazione continuando a crescere durante tutta la gravidanza; al momento del parto raggiunge il peso di circa 500 grammi

L’embrione diventa riconoscibile come tale circa 10 gg dopo la fecondazione. L’organogenesi è completa alla dodicesima settimana di gestazione, mentre il sistema nervoso centrale continua il suo sviluppo durante tutta la gravidanza. La maggior parte delle malformazioni si verifica durante le prime dodici settimane, quando influenze esterne, come il virus della rosolia, sono nocive. Durante questo periodo tutti i farmaci e le vaccinazioni vanno evitati.

Il rischio della Toxoplasmosi in Gravidanza


La Toxoplasmosi è un’infezione causata da un protozoo (il toxoplasma Gondii); è nell’intestino del gatto che avviene la riproduzione sessuata del protozoo. Le oocisti ne sono il prodotto e vengono rilasciate nell’ambiente attraverso le feci del gatto; quest’ultimo si contamina mangiando carne di animali infetti.  Le oocisti, quando espulse con le feci, diventano infettanti dopo qualche giorno, sono spesso veicolate dal vento o dall’acqua in luoghi anche molto distanti da dove sono state espulse. Quando le oocisti vengono ingerite da un animale nessun tessuto è immune dalla colonizzazione parassitaria. Altri animali  (capre, suini, pecore, polli, bovini e uccelli) possono essere portatori di uno stadio infettivo attraverso i tessuti muscolare e nervoso.

Molte persone, sane, contraggono questa infezione senza sviluppare sintomi, grazie alla protezione del sistema immunitario, e solo poche persone possono sviluppare alcuni sintomi quali: banale influenza, mal di testa, astenia, ingrossamento dei linfonodi. Un soggetto che ha contratto l’infezione da toxoplasmosi sarà protetto per tutta la vita.

L’infezione non si trasmette da persona a persona. La principale fonte di infezione è data dal consumo di particolari alimenti; le oocisti possono essere presenti nel terreno, in ortaggi crudi, legumi, frutta ed erbe aromatiche che risultano a diretto contatto con il terreno, nella carne cruda o poco cotta di animali infetti. Anche il latte fresco non pastorizzato e le uova possono contenere il parassita. Pertanto è quindi molto importante che una donna incinta (che non abbia contratto precedentemente la malattia) si attenga attentamente a queste poche regole date dall’Istituto Superiore di Sanità:

  • Attenzione ai gatti prima e durante la gravidanza

    Attenzione ai gatti prima e durante la gravidanza

    Lavarsi bene le mani con acqua e sapone dopo qualunque attività all’aperto, specialmente prima di mangiare e di cucinare

  • Quando si prepara della carne cruda, lavare bene con sapone e acqua calda i taglieri, i lavandini, i coltelli e altri utensili che possono essere venuti in contatto con essa. Lavarsi bene anche le mani con il sapone dopo aver manipolato carne cruda.
  • Non mangiare carne cruda come salumi e carpacci.
  • Non mangiare uova crude.
  • Cuocere tutta la carne completamente finché non è più rosa all’interno.
  • Lavare sempre molto accuratamente frutta e verdura perchè possono essere state a contatto con feci di gatto.
  • Indossare i guanti quando si fa giardinaggio o qualunque altra attività che richiede di toccare la terra.
  • Se si possiede un gatto, evitare che contragga la malattia: tenerlo in casa e nutrirlo con cibi industriali o ben cotti.
  • Assicurarsi che ci sia qualcuno in buona salute e non in gravidanza che si occupi di svuotare la lettiera del gatto. Se questo non è possibile, indossare i guanti e pulire la lettiera ogni giorno. Lavarsi le mani con acqua calda e sapone una volta finito.
Il test per la diagnosi di toxoplasmosi si chiama Toxo-test, viene effettuato attraverso il prelievo del sangue, ed è in grado di stabilire se si è contratta o meno la malattia.
La toxoplasmosi  è un’infezione molto pericolosa per lo sviluppo del feto, soprattutto nel corso del primo trimestre, quando si forma il sistema nervoso. Il rischio di malformazioni fetali esiste (malformazioni oculari, cerebrali, viscerali, ecc); per questo motivo il toxo-test rientra nelle analisi di routine prescritte dai ginecologi fin dall’inizio della gestazione (viene consigliato dagli esperti di sottoporsi al test prima di intraprendere una gravidanza). Nel caso di assenza di anticorpi, l’esame dovrà essere ripetuto ogni mese, per tutto il periodo della gravidanza; questo risulta l’unico modo per intervenire tempestivamente in caso di contagio.

Le paure in Gravidanza – 2° parte


Riprendiamo il tema della paura in gravidanza iniziato ieri

Nel momento in cui si ha la difficoltà a controllare razionalmente la paura e qualora quest’ultima provochi reazioni di panico e veri e propri disturbi d’ansia, essa va trattata, nel senso che la donna va messa nelle condizioni di riconoscere questa situazione anomala, va aiutata nel riconoscere le proprie reazioni emotive affinchè possa imparare a controllarle maggiormente.

Le paure più comuni riguardano:

Paura di non essere incinta: nel momento in cui la coppia decide di avere un bambino possono passare alcuni mesi prima di rimanere incinta e questo può provocare ansia e delusione. La coppia deve essere consapevole, per vivere il più serenamente possibile questo periodo, che la gravidanza può farsi attendere anche per 6-8 mesi.

Paura di un’interruzione di gravidanza: solitamente fino intorno alla 22a settimana la donna non avverte movimenti fetali;  non potendo quindi in modo autonomo controllare la vitalità dell’embrione è un timore molto comune quello di pensare che la gravidanza si sia interrotta. Solamente l’ecografia può alleviare questa paura.

Paura di malformazioni fetali: è una delle paure più frequenti. L’unico modo per alleviarla è fare tutti i controlli che il proprio ginecologo prescrive. Nonostante ci siano esami e metodiche molto precise, la percentuale di tale rischio non è mai azzerata. Sicuramente una visione ottimistica, dopo aver seguito e fatto tutto ciò che ha prescritto lo specialista e dopo aver ricevuto esiti nella norma, aiuta ad allontanare dalla mente pensieri e paure.

Paura del parto: è molto legata alla paura del dolore. Molte donne dopo aver partorito rivalutano in modo positivo la propria soglia del dolore e si ripensano come molto brave per aver tollerato il tutto. Bisogna considerare che il parto è un evento naturale e di conseguenza la Natura ci ha dotate di quella forza e tolleranza al dolore che tutte le donne hanno e che per molte sarà una meravigliosa scoperta.

Paura che i rapporti sessuali possano danneggiare il feto: è bene sapere che il feto è ben protetto all’interno dell’utero e che non è possibile venirne a contatto diretto. Sarà il ginecologo che in casi di problematiche specifiche come ad esempio minacce di aborto, parto prematuro, ecc… sconsiglierà i rapporti sessuali o darà le indicazioni adeguate.

Infine, va detto che ogni gravidanza è vissuta in modo diverso da donne diverse e spesso la stessa donna può vivere in modi differenti gravidanze diverse.

Condividere le paure della Gravidanza

Condividere le paure della Gravidanza

Ogni gravidanza può portare con sè emozioni contrastanti, la cosa importante è parlarne, imparare a condividere tali stati d’animo con le persone significative, con altre donne che stanno vivendo la stessa “avventura” oppure, ad esempio, durante il corso preparatorio al parto. Tutto ciò rende ancora più forti le emozioni positive, ed aiuta a “normalizzare” le classiche paure tipiche della dolce attesa.